Regine Selvane. Giardini di cristallo

segreto selvano

Le Selvane…. Regine del mio immaginario, le conosco da tantissimo tempo, a loro avevo dedicato il laboratorio di oreficeria, appunto Le Selvane, ai miei  inizi, nei miei primi passi nel mondo ancora immaturo del lavoro.

Ne avevo letto in un libretto di canzoni, ricordo di Angelo Branduardi, e la fascinazione, il riconoscimento fu gioia di stupore,  e fu subitaneo. Sfuggenti e irriducibili nel loro sguardo "che guarda al di là delle teste", non umanamente. Creature che comparivano libere nel sottobosco, analoghe alle fate,  che, se catturate con un rito paziente e caparbio, sarebbero divenute fedeli  mogli e madri ma solo fino alla "chiamata" del ritorno. Allora, nulla, nulla le avrebbe potute trattenere. Forse anche a rendere conto dell'arroganza e dell'impossibilità, di fatto umana, di trattenere e addomesticare ciò che non sarebbe per il suo potere. Emblema di un femminile indomabile, altro, rispondente e incarnante un mistero sconcertante per le nostre ragioni, le ho sempre tenute con me, le ho sempre amate, riposte in un dialogo e mantenute in un'interrogazione  silenziosa.

Le indico, nel sottotiltolo,  quali giardini di cristallo, a sottolineare la fragilità preziosa del loro rivelarsi . La leggenda racconta appunto che si potevano vedere, ma solo ammirare da lontano. Si manifestavano, ma improvvise, quasi per azione di  un incantesimo. Abitanti e creature di un sottobosco di  segretezze, confuse e immerse nel raggio di luce di una radura, sono altresì figlie delle ombre della nostra mente confusa ma desiderante il meraviglioso, le mie  Selvane sono regine che abitano e regnano nei luoghi della soglia.

Segreto Selvano. Ritratti su legno, ogni opera cm 70 x 70, anno 2020