ali al profano
lunedì 20 agosto
O.: - Sono arrabbiatissima, non sono potuta entrare in San Petronio perché ho le spalle scoperte!
F.: - Coprile con le ali. . .
Di ritorno a casa, frustrato il mio desiderio spontaneo di immergermi in un clima di silenzio e arte sacrale, ho realizzato questa immagine ispirata ad una famosissima statua cretese "la Dea dei serpenti" del 1600 ca a.c. che si ritiene rappresenti invero una sacerdotessa. Sul copricapo compare un gatto di derivazione egizia. Nell’era minoica, di concezione matristica, per le donne erano d’uso ampie gonne a balze strette in vita, con vistose fantasie geometriche, mentre il florido seno rimaneva naturalmente scoperto . Ho sempre considerato questo come lo stile ideale per valorizzare il corpo femminile. Per la religione cattolica, anche solo esporre le spalle è considerato tutt'oggi peccaminoso, e prevede addirittura la non ammissione nei luoghi di culto. . .
O.
Guardando l’immagine di Octavia: la Donna misteriosa che indossa un abito che ricorda la “La Torre di Babele” di Bruegel, mi è venuta in mente una poesiola di Giorgio Celli scritta per gioco in un delle tante sere trascorse nel suo giardino dove dai rami degli alberi sembravano discendere i gatti appollaiati, e per questo, da noi, soprannominati “Gatti Filanti”. Eccone uno stralcio:
Il giardino dei bei tempi felici / rigato dalle piste d’argento / di lumache piovute nottetempo / dalla via lattea/o uscite dall’erba folta che si piega / sotto il pettine laborioso del vento / con i gatti fantasmi che discendono/ come gocce di rugiada in fila giù dagli alberi . . . All’alba i fantasmi dei gatti evaporano / con la rugiada,mentre a mezzanotte / il giardino fa naufragio in un sogno / di qualcuno che non sa di sognare.
C.